Con la diffusione del concetto di industria 4.0, si va facendo strada un altro concetto che riguarda da vicino i processi logistici: si tratta del concetto di logistica 4.0. Da tempo, infatti, la digitalizzazione di questi processi sta portando a una trasformazione epocale, che condurrà verso un nuovo modo di intendere la logistica. In questo articolo, quindi, daremo una definizione di logistica 4.0 e spiegheremo quali sono i cambiamenti che questa trasformazione provocherà.
La logistica 4.0: che cos’è e tutto ciò che c’è da sapere
La logistica, ormai, sappiamo tutti che cos’è. Negli ultimi anni, poi, abbiamo imparato a conoscere anche la logistica integrata, come evoluzione del più semplice concetto di base. La diffusione delle tecnologie digitali, che già stanno rivoluzionando ogni settore industriale, inevitabilmente ha conseguenze anche sulla logistica. Ecco allora il diffondersi della logistica 4.0, che spesso viene definita anche supply chain 4.0, diventata ormai necessaria per rispondere a una produzione sempre più efficiente. Di preciso, però, che cos’è la logistica 4.0? Cerchiamo di dare una definizione.
Che cos’è la logistica 4.0? Ecco una definizione
La logistica, come sappiamo, è un’efficiente pianificazione del flusso di stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti al fine di soddisfare il cliente. Affinché essa sia sempre efficiente, al variare dei processi industriali, essa dovrà variare di conseguenza. Per questo, da quando nel 2011 si è diffuso il concetto di industria 4.0, è iniziato un lento e inesorabile cambiamento verso una logistica che rispondesse ai criteri di questo nuovo modo di produrre.
Dunque, che cos’è la logistica 4.0? Una definizione vera e propria, in realtà, non esiste. In ultima analisi, stiamo parlando sempre e comunque di logistica. Eppure, la trasformazione è così importante, che non si può provare almeno a definire le caratteristiche generali di questa rivoluzione. Pertanto, sulla scorta della definizione di industria 4.0, una definizione di logistica 4.0 può essere la seguente:
«La logistica 4.0 è la pianificazione, attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti, del flusso di stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti al fine di soddisfare le esigenze del cliente».
Per capire questa definizione, occorre specificare quali sono le tecnologie abilitanti. In questo elenco, per esempio, rientrano la robotica avanzata, la realtà avanzata, internet delle cose, big data, ecc. In pratica, di che cosa stiamo parlando?
I cambiamenti introdotti dalla logistica 4.0
Essenzialmente, i cambiamenti introdotti dalla logistica 4.0 si sviluppano su tre assi: automazione, connessione e processo decisionale. Analizziamo ognuno di questi assi.
Il primo riguarda la combinazione di attività svolte in maniera automatica e manualmente. I processi logistici 4.0, infatti, non sono la semplicistica automazione di ogni attività. Essi prevedono anche attività svolte interamente o parzialmente a mano. In questo senso si parla infatti di automazione fisica completa, ibrida oppure assente.
Il secondo asse, invece, riguarda gli oggetti stessi e le attrezzature impiegate, che, nella logistica 4.0, hanno la capacità di raccogliere dati e trasmetterli attraverso le proprie connessioni. In campo pratico è ciò che avviene, per esempio, nei moderni sistemi di movimentazione merci e le merci stesse.
Infine, l’ultimo asse riguarda i dati stessi, la cui raccolta, eventualmente decentralizzata, diventa essenziale per favorire il processo decisionale. Questo, in buona sostanza, può condurre verso una maggiore autonomia di azione e di configurazione in situazioni standard.
Sebbene tutto questo possa apparire estremamente teorico, in realtà la logistica 4.0 ha dei vantaggi pratici, che è bene approfondire.
I benefici pratici della logistica 4.0
Le prime applicazioni pratiche della logistica 4.0 sono avvenute in ambito produttivo. Successivamente, la filosofia 4.0 si è estesa anche alla logistica di distribuzione. Sin da subito, però, è stato possibile constatare i benefici della logistica 4.0. Essenzialmente sono quattro le aree in cui si possono si può migliorare attraverso questo approccio.
La prima riguarda la produttività: è evidente che una movimentazione più efficiente delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti comporta anche un miglioramento sul fronte della produzione. In secondo luogo, l’ampia disponibilità di dati offre un miglioramento della tracciabilità di ciascun elemento. Questo, fra le altre cose, significa ottenere un incremento della sicurezza, riducendo così il rischio di contenzioso coi clienti. In ultima analisi, la somma di tutti questi vantaggi porta al risultato di una concreta riduzione dei costi che può essere stimata intorno al 30%.