
Prendiamo due camion uguali, uno alimentato a gasolio (uno Stralis XP 440) e uno LNG (sempre uno Stralis 460 NP). Mettiamoli a confronto e osserviamo prestazioni e costi in modo imparziale. Si parla sempre di emissioni ridotte e di ecosostenibilità, ma bisogna vedere se, per esempio, c’è anche una sostenibilità economica. Insomma, vogliamo sapere se conviene oppure no scegliere il gas e dire addio al diesel. Per capirlo bene, ci siamo rivolti a due autisti che guidano tutti i giorni, uno il diesel e l’altro l’LNG. Ma prima diamo un’occhiata al Gruppo Smeti, che ci ha consentito di osservare i suoi mezzi e che, soprattutto, è una realtà importante dell’autotrasporto italiano, particolarmente impegnata nella riduzione delle emissioni inquinanti.
Grande storia grande Gruppo
Il Gruppo Smet nasce nell’immediato dopoguerra a Salerno come ci racconta l’attuale Presidente e AD, Domenico De Rosa: «Ha cominciato tutto mio nonno, nel 1947. Si chiamava Domenico e io ho ereditato il suo nome. All’inizio portavamo i prodotti della terra e beni di prima necessità per quel periodo difficile». Ma, tra gli anni ‘50 e ‘60, in pieno boom economico, l’azienda campana comincia ad allargare i propri orizzonti. Nel 1975 arriva Luigi (il figlio di Domenico) che ha appena 20 anni, e dà il via a una vera e propria trasformazione. L’azienda comincia così a specializzarsi nella logistica integrata nei settori dell’automotive, del vetro edilizio e della chimica.
25 sedi in Europa e in Nord Africa
«Dal 2008 – spiega Domenico – sono arrivato io, la terza generazione dei De Rosa e ho cercato di dare un nuovo impulso verso i Paesi europei e oggi infatti abbiamo 25 sedi operative in Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Francia, Germania, ma anche nel Nord Africa». Ma Domenico ha fatto di più, ha anche scelto una politica del trasporto sostenibile utilizzando mezzi Eco Truck di ultima generazione, alimentati a LNG (Gas Metano Liquido). Attualmente il parco mezzi conta oltre 3.200 veicoli, il 30% dei quali, alimentati a gas naturale liquefatto, ma l’obiettivo è di arrivare al 2022 con l’intera flotta alimentata con LNG. È una scelta giusta? Certamente sì, ma vediamo che cosa ne dicono i nostri due esperti. Cominciamo dal diesel…
Lo Stralis 440 S48 XP di Davide
Lo Stralis di Davide Passi, 36 anni, di Bergamo, ha un motore Diesel Euro 6 di ultima generazione, il 440 S48 XP, ed è entrato a far parte della flotta Smet a dicembre 2018. Ora ha 148.000 km. «Ho ereditato la passione dei camion da mio zio – ci racconta – e, appena ho avuto l’età giusta, ho preso le patenti. All’inizio ho fatto esperienza con i camion da cava poi sono passato ai bilici da grande distribuzione. Lavoro per Smet da quasi due anni. Con lo Stralis mi trovo benissimo. Da quanto è entrato in azienda l’ho guidato solo io e non mi ha dato mai nessun problema. Fino a poco tempo fa viaggiavo solo in Italia, ora faccio anche l’estero: Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Slovenia e Croazia. Principalmente mi occupo di trasporto vetro. Al mese percorro di media dai 20.000 ai 25.000 km, generalmente in autostrada».
Il parere tecnico
«Questa sera XP – riprende Davide – è stata progettata per le lunghe tratte e non delude. Tra l’altro è uno dei pochi camion da 480 CV in commercio a disporre di un motore da 11 litri. Un bel motore che tira sin dai bassi regimi senza sforzo anche a pieno carico. A livello di consumi, grazie al cambio automatizzato Hi-Tronix e ai dispositivi in dotazione come l’Eco-Roll e l’Hi-Cruise, che prevede l’andamento della strada, di media faccio i 3,6-3,7 km al litro. Dormo spesso sul camion e infatti dentro ho tutto quel che serve: televisione, climatizzatore notturno e frigo. La cabina è a tetto alto (quasi 2 metri) e mi consente di stare tranquillamente in piedi. In più il lettino, largo 80 centimetri e lungo più di 2 metri con rete a doghe di legno e lo schienale reclinabile non fa rinpiangere quello di casa».
Lo Stralis 440 S46 NP di Boris
Lo Stralis NP dispone di un’avanzata tecnologia LNG. Il motore, un ciclo 8 come i motori a benzina, è un Cursor da 13 litri, alimentato con il gas naturale liquefatto. Dispone di 460 CV e 2000 Nm di coppia, erogata a 1.100 giri/min. «Anche se il mio sogno era quello di guidare i treni – racconta il nostro amico – guido camion da oltre 24 anni». Insomma Boris Ferrari, 46 anni, di Reggiolo (RE), da un paio d’anni autista Smet, è un tipo che sa il fatto suo. Ed è un entusiasta sostenitore dello Stralis NP: «L’ho preso in carico lo scorso anno. Devo dire che questo motore da 460 CV non fa rimpiangere minimamente il diesel da 480 CV che guidato in precedenza. Lo trovo un motore grintoso a dispetto di tutto quello che si pensa dei motori alimentati a gas. A pieno carico, la leggera differenza di coppia non si nota nemmeno.
Il parere tecnico
«Io – sottolinea Boris – faccio solo tragitti autostradali, ma le prestazioni di questo Stralisi sono veramente entusiasmanti. Anzi, l’esuberanza del motore va tenuta a freno. Infatti, viaggio quasi sempre in modalità economy. Il camion è equipaggiato con due serbatoi da 540 kg. La Casa lo dà per 1.600 km di autonomia, io sono riuscito a percorrerne 1.800! In Italia comunque non c’è neanche il problema dei distributori di LNG, perché in questi ultimi anni sono molto aumentati da nord a sud. Invece, nel resto dell’Europa è ancora un problema, tranne che in Francia e in Spagna. Per questo, quando ci vado, l’azienda mi dà una mappa aggiornata dei punti di rifornimento, così non rischio di rimanere a secco. Inoltre, la silenziosità di questo motore è veramente confortevole, perché quando scendi, dopo un po’ di ore di guida, ti senti meno stanco».
Chi vince?
Diciamolo subito: non vince nessuno, perché per il tipo di lavoro che svolgono, i due veicoli offrono prestazioni che si equivalgono. Quello che si risparmia con l’attuale costo d’acquisto del veicolo diesel, si perde poi pagando di più il carburante. Al tempo stesso, però, il veicolo alimentato da LNG è più caro all’acquisto, ma poi consente risparmi che riportano in pareggio l’asticella del costo totale di esercizio. Però, questo pareggio è già un punto a favore del gas. Chi l’avrebbe detto, infatti, che il ciclo 8 applicato al trasporto pesante avrebbe ottenuto in tempi brevi prestazioni così competitive? E, quando sarà possibile fare il pieno di biogas, l’ambiente risulterà ancora più salvaguardato. Almeno fino a quando non arriveranno i motori elettrici anche per i camion. Ma quello è un altro capitolo della nostra storia…