Con l’espressione industria 4.0 si indica quell’insieme di tecnologie innovative che rendono più competitiva la produzione industriale portandola a essere più automatizzata e interconnessa. Le nuove tecnologie digitali hanno un ruolo fondamentale nel delineare la produzione stessa con la creazione di nuovi modelli di business e controllo della qualità dei prodotti.
Industria 4.0: quando l’industria trasforma il lavoro
L’industria 4.0 ha cambiato in modo radicale l’organizzazione del lavoro, sostituendo la tradizionale “forza lavoro” con il “lavoro intelligente”. Le imprese dunque puntano a rintracciare, all’interno del mercato del lavoro, un personale altamente qualificato e con competenze digitali all’avanguardia. Vediamo da cosa è nata l’idea di industria 4.0.
Come nasce l’industria 4.0?
L’industria 4.0, o per meglio dire l’industry 4.0, è figlia della quarta rivoluzione industriale, processo attualmente in corso. Per questo motivo, secondo gli studiosi, è difficile riuscire a individuare una data precisa di inizio e fine. Il termine è stato coniato durante la fiera di Hannover del 2011, in Germania. Oggi si possono contare tre rivoluzioni:
- la prima rivoluzione industriale, avvenuta nel 1784, con la creazione della macchina a vapore da parte di James Watt, per meccanizzare la produzione manifatturiera;
- la seconda rivoluzione industriale, del 1870, con l’invenzione del motore a scoppio, dell’elettricità, dell’uso del petrolio (come fonte energetica), che ha portato alla creazione della produzione di massa;
- la terza rivoluzione industriale, nel 1970, con la nascita dell’informatica, che ha dato inizio all’era del digitale in tutte le sue forme e sfaccettature.
Analisi del processo dell’industria 4.0
L’industria 4.0 si presenta come un processo molto complesso da analizzare, in cui entrano in gioco diverse dinamiche. È opportuno, quindi, analizzare l’innovazione in ogni sua componente. Una di queste è l’utilizzo dei dati. Il dato è una fonte preziosissima di raccolta e conservazione dell’informazione. Ci sono diverse tipologie di dati: i big data, gli open data e il cloud computing.
Un’altra componente è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, questi devono essere valutati secondo la filosofia dell’azienda. Bisogna tenere a mente che non tutti i dati sono fonte di informazione. La terza componente è l’interazione uomo-macchina, attraverso le interfacce touch. Infine, il settore che rende reale il digitale come la stampa 3D e la robotica.
L’evoluzione del mondo del lavoro con l’industria 4.0
L’industria 4.0 ha contribuito in modo sostanziale al cambiamento del lavoro stesso. Lo scenario lavorativo è in rapida evoluzione e le aziende devono essere pronte a cogliere il cambiamento puntando sulle competenze del personale e sullo smart manufacturing (l’innovazione digitale nei processi industriali). Il lavoro, quindi, perde la sua classica caratteristica di manualità per diventare intelligente, cioè un lavoro che unisca componenti manuali e competenze tecniche specifiche.
Oggi le aziende hanno difficoltà a trovare personale, con qualsiasi titolo di studio, che possegga i requisiti necessari, in quanto privo di competenze certificate. Una soluzione, proposta dagli esperti nel settore, potrebbe essere quella di attrezzare le scuole e le università nel proporre corsi per l’acquisizione di queste competenze e garantire ai giovani una preparazione adeguata per entrare nel mondo del lavoro.
La fabbrica smart: un nuovo modello di fabbrica digitale
Con la quarta rivoluzione industriale si ha un cambiamento anche all’interno della fabbrica stessa. L’azienda grazie ai progressi dell’innovazione tecnologica sarà in grado di costruire modelli di business altamente competitivi, creare impianti flessibili, gestire il lavoro in completa autonomia e ottimizzare al meglio le performance e il flusso organizzativo. Tutte queste caratteristiche contribuiscono a delineare il concetto di: fabbrica smart.
L’industria 4.0 in Italia
L’Italia nel settembre 2016, con il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, e il ministro per lo Sviluppo, Carlo Calenda, hanno proposto il Piano del Governo per l’Industria 4.0 presente all’interno della Legge di Bilancio del 2017, approvata nel 2016. Il piano era formato da una serie di contributi fiscali per aiutare le aziende ad attrezzarsi a sostenere la quarta rivoluzione e aiutare la formazione delle scuole e delle università. Dopo un anno dall’attuazione del Piano Calenda si sono registrati aumenti positivi nell’ambito della ricerca e dello sviluppo dando origine ad una crescita economica positiva.
La seconda fase del Piano Calenda: dall’industria 4.0 all’impresa 4.0
Durante il Governo Conte, nel 2018, viene approvata la fase due del piano. L’obiettivo è di creare un modello intelligente contraddistinto dall’elevato utilizzo del digitale. In questa seconda fase il Governo ha stanziato aiuti alle piccole e medie imprese per aiutarle a colmare i gap di digitalizzazione avvenuti con la quarta rivoluzione industriale. Nonostante questi incentivi risulta ancora ampio il divario tra grandi, medie e piccole imprese.
Il piano d’impresa 4.0: “bonus formazione”
Al centro della seconda fase del Piano Industria 4.0, c’è sempre l’impresa, questa volta però il Governo ha pensato di stanziare degli aiuti finanziari finalizzati alla formazione del personale nelle aziende, come il Bonus formazione. Il bonus consiste nell’aggiornamento del personale su temi come: big data, cloud e cyber security. Si punta sempre nel dare finanziamenti alle aziende che possano sostenere l’innovazione digitale, sia negli strumenti (macchine) sia nel perfezionare il personale. Successivamente, con il Governo Draghi, è stata attuata una nuova strategia che consiste proprio nel rendere fruibili e accessibili i finanziamenti a tutte le imprese in modo da colmare eventuali disparità presenti tra esse.
L’industria 4.0 è la risposta giusta contro la pandemia?
Nel febbraio 2021, uno studio condotto da Mickinsey dal titolo COVID-19: An inflection point for Industry 4.0 ha mostrato come l’approccio alla digitalizzazione sia stato di fondamentale importanza da parte delle aziende nel superare l’ondata pandemica. Il report mostrava come le aziende che già erano in grado di avere un approccio digitale nell’organizzazione aziendale, erano riuscite a limitare i danni provocati dalla pandemia, le aziende che non avevano un approccio di questo tipo invece hanno subìto danni. Dal recente studio, si può dedurre che la chiave del successo di un’azienda è proprio l’innovazione nelle sue varie forme. Non bisogna mai dimenticare che l’elemento importante dell’industria 4.0 è proprio l’innovazione, che riesce ad adattarsi ad ogni contesto all’interno della struttura e dei processi aziendali, portandola al successo.