De Rosa (SMET): “Non stacchiamo la spina a motori endotermici: non è ciò che vuole il mercato”
Tra i tanti temi centrali e propriamente strategici per il futuro dell’Unione Europea c’è quello dell’elettrificazione e della nuova mobilità sostenibile. In particolare, il new green deal sta spingendo l’Unione verso una accelerazione che, a detta del CEO di SMET, Domenico De Rosa, è stata fin troppo affrettata. La transizione non può avvenire con i tempi “imposti per legge”.
De Rosa ha sottolineato come tante imprese dell’automotiv hanno fatto dietrofront tornando al motore endotermico. “Non ultima – ricorda De Rosa – la Mercedes-Benz, che fino a qualche giorno fa puntava ad una elettrificazione totale entro il 2030. Voglio ricordarlo che non si va verso la transizione energetica a forza di legge, obbligando il mercato ad un’unica soluzione”. Domenico De Rosa pone l’accento sulle storture legate ai forti incentivi all’elettrico, che vanno contro la volontà e gli interessi dei consumatori. Stando ad un sondaggio di Deloitte, il gradimento verso il motore termico e per le auto a benzina e diesel è passato dal 19 al 30%. “Questa è la ragione per cui il veicolo elettrico non sarà mai preso dal mercato come preponderante e raggiungerà, al più, il 30% della quota di mercato. Inoltre, si parla di un segmento interessato necessariamente compatibile con le loro esigenze di mobilità e con l’elettrificazione e ricarica del veicolo”.
Se in Europa il ragionamento sull’elettrificazione sembra ancora in fase embrionale, negli Stati Uniti la richiesta da parte delle case produttrici di automobili è quella di evitare passi falsi e affrettati. “Anche la Apple ha cancellato il programma di creazione dei veicoli elettrici – ricorda De Rosa -, sinonimo del fatto che la direzione del futuro non è affatto quella dell’elettrificazione spinta. Gli investitori e gli analisti hanno applaudito questa decisione dell’amministratore delegato Tim Cook perché sottrae Apple dalle difficoltà di quel segmento di mercato”.
La richiesta che viene dalle case produttrici è di alleggerire le richieste dell’EPA (Environmental Protection Agency). Negli Stati Uniti si è posto l’obiettivo di ridurre le emissioni dei veicoli di un 56% per le vetture prodotte tra il 2027 e il 2032. Per farlo, si è richiesto di portare la quota delle auto elettriche vendute al 60% entro il 2030, per raggiungere il 67% entro il 2032. A questa richiesta, però, fanno muro le case produttrici, sostenute e legittimate anche dai dati relativi al consumo e gradimento dei cittadini nordamericani.
“Non possiamo forzare il mercato in nome dell’ideologia” prosegue De Rosa. “La sostenibilità ambientale deve essere perseguita attraverso una transizione controllata, che rispetti i tempi di sviluppo della tecnologia (non solo elettrica). Ci sono una serie di fattori che non sono stati valutati adeguatamente dall’Unione. Si perde di vista il processo di riconversione delle fabbriche e l’aggiornamento delle case automobilistiche, il gran lavoro di carattere infrastrutturale (che può occupare svariati anni) e la disponibilità economica e le reali esigenze dei consumatori”. Il CEO di SMET sottolinea che “c’è bisogno di una politica adeguata e commisurata alle esigenze produttive e che tenga in considerazione l’impatto ambientale a livello globale. Sappiamo benissimo, e non mi stanco di dirlo, che l’Europa incide per meno delle 10% sulle emissioni globali. Non possiamo prescindere da questo dato” conclude De Rosa.