De Rosa: “la politica non ha programmazione e le infrastrutture al sud muoiono”
Appena trascorso un giorno che rappresenta la festa di tutti gli italiani e le loro conquiste di democrazia e libertà, il pensiero va ancora agli obiettivi da raggiungere, in quanto a frammentazioni del nostro territorio e all’uso di politiche sagge e virtuose. A ricordare quanto ci sia ancora da fare per “unire” davvero l’Italia, almeno per quel che riguarda le vie di comunicazione e trasporto, è Domenico De Rosa, Ceo di Smet, che attraverso una sua intervista effettuata durante la prima tappa di Roma dell’ALIS on tour, ricorda i punti critici che la politica italiana deve ancora affrontare.
«Stimolare questi appuntamenti è fondamentale. Ci ricordano che le cose dette vanno poi verificate. Durante l’ALIS on tour abbiamo incontrato ben 5 ministri, col quale abbiamo affrontato temi rilevanti per lo sviluppo del nostro Paese – ha affermato De Rosa – Un’agenda molto importante, che parte con la questione degli incentivi Marebonus e Ferrobonus, misure che ancora non hanno trovato l’adeguata dignità in termini legislativi, con un’approvazione, per i prossimi anni, di una dotazione di 100 milioni d’euro di incentivi per anno. Subito dopo vi è la questione dell’ETS, Emission Trading System, una tassa europea che rischia di far tornare indietro, in colpo unico gravissimo, il trasporto intermodale. Le commissioni Trasporto e Ambiente della Commissione europea hanno votato in maniera differente l’applicabilità di questa tassa sulle emissioni di CO2 in atmosfera per i trasporti marittimi e stradali. Sarebbe qualcosa di pericolosissimo laddove il Parlamento europeo votasse a favore di questa tassa perché le Autostrade del mare riceverebbero un colpo durissimo e il Paese ne subirebbe un gravissimo danno economico e sociale».
De Rosa il colpo principale lo sferra ai danni di una politica che ancora oggi, nonostante gli ingenti fondi del PNRR, non ha ancora compreso bene quale via percorrere. Tanti progetti, forse troppi, valutati in maniera frettolosa o senza lungimiranza.
«Si potrebbe fare sicuramente qualcosa in più per le infrastrutture al Sud? Assolutamente si – asserisce il Ceo di SMET – La politica deve fare delle valutazioni più attente sui costi benefici. Un esempio? Poco ancora abbiamo visto sulle infrastrutture portuali mentre, cosa ancora più strana e ambigua, le autostrade sono fuori dal PNRR. Ci si chiede come si possono creare infrastrutture senza investire nelle strade che le collegano. Vedere delle infrastrutture, valutate come progetti fondamentali, come i tunnel per l’alta velocità in Calabria che attraversano i nostri bellissimi parchi nazionali, mi fa sorgere il dubbio che in Italia la politica non ha ancora compreso il reale significato di programmazione efficace per lo sviluppo del territorio».