
«Un evento straordinariamente importante, perché viene a cadere in una fase di ripartenza vera e a tutti gli effetti, sia dal punto di vista economico che anche e soprattutto sociale». È questo il giudizio sintetico che Domenico De Rosa, amministratore delegato della SMET – tra i leader europei del settore del trasporto merci e della logistica, con 20 sedi in Italia e 14 in Europa – dà di LetExpo, la “tre giorni” fieristica e congressuale di Verona che avrà luogo dal 16 al 19 marzo prossimi. «LetExpo sarà un fondamentale momento di confronto, di riflessioni, di dibattito. Per noi di ALIS, che col presidente Guido Grimaldi l’abbiamo fortemente voluto, costituisce effettivamente un momento di ripartenza in cui riponiamo delle enormi aspettative sia in chiave di evoluzione imprenditoriale sia per considerare, insieme, le esigenze del mondo post-pandemia».
Una ripartenza legata alla logistica?
«Senza dubbio. In questi due anni il mondo non si è fermato ma ha lavorato underground. Per questo noi ci aspettiamo e abbiamo l’intima convinzione che la LetExpo di ALIS sarà un momento topico, e non solo per il settore dei trasporti e della logistica ma per l’intera imprenditoria italiana. Proprio perché la logistica e la supply chain sono quelle cinghie di trasmissione che consentono a tutto il complesso della nostra industria manifatturiera di muoversi. Per questo auspico e prevedo che le presenze dei comparti industriali siano numerose e diversificate. Solo così potremo vedere come sono cambiate esigenze, organizzazioni, persone. Il lavoro underground è avvenuto perché il mondo non si ferma mai. E a LetExpo emergerà con forza e assertività».
LetExpo è anche considerabile come una riaffermazione del valore di un associazionismo riformulato su basi nuove e più ampie?
«Io credo personalmente che questa LetExpo sia un evento di straordinaria potenza, economica e sociale anche perché rappresenta una nuova fase di maturità dell’associazionismo. Da questa fiera in avanti potremo dire che ALIS si consacra come un terzo polo economico a cui soprattutto in un momento di diffusa carenza di leadership viene naturale guardare e ispirarsi per il futuro, al fine di rendere possibile tutto ciò che la transizione ecologica e la trasformazione economica impostata dal PNRR ci delineano per il futuro».
Un futuro reso però più sfidante, se non fosco, dalla crisi energetica in atto…
«In tempi non sospetti, lo scorso anno, quando si parlava di un’Italia che cresceva come la nuova locomotiva d’Europa, dissi per primo in un’intervista che avremmo impattato in una grave stagflazione. Oggi il ministro Cingolani ci ammonisce: attenzione, la crisi energetica rischia di mangiarci tutto il contributo del PNRR. Aver ragione quando si fanno previsione negative non è bello. Tanto più è essenziale che comunque LetExpo diventi un necessario palcoscenico da cui lanciare dei segnali d’allarme per le misure invocate e per ora disattese del Marebonus e del Ferrobonus, che non sembrano aver ancora ottenuto quella dignità che una best practice italiana nel mondo meriterebbe. Infatti, si parla di nuovi regolamenti per i prossimi anni con dotazioni che sono assolutamente insufficienti a poter supportare l’unica vera modalità di trasporto sostenibile nel nostro Paese. D’altro canto, la intermodalità rappresenta l’unica salvaguardia rispetto alla crisi energetica ormai manifestatasi in tutta la sua gravità e che non lascia prevedere un suo ravvicinato attenuarsi. E i venti di guerra, con la spinta della transizione energetica concentrata in un lasso di tempo così ridotto, non potranno che mantenere alta la tensione sui mercati».