Oggigiorno siamo abituati a vedere i camion IVECO che circolano sulle strade di tutto il mondo. La storia di IVECO, che ha raccolto il testimone di cinque storici marchi non solo italiani, è invece una storia molto interessante. Andiamo a riscoprire questa storia e ripercorriamo le sue tappe salienti.
Storia di IVECO, dal 1975 il produttore di camion made in Italy
Non tutti sanno che, in realtà, IVECO rappresenta un acronimo. Il nome per intero dell’azienda, in realtà, sta per Industrial Vehicles Corporation. Un’azienda, insomma, destinata alla produzione di veicoli industriali. Questo nuovo soggetto, infatti, nacque con l’obiettivo di razionalizzare la produzione dei veicoli di diverse aziende facenti parte del Gruppo Fiat e di altre aziende.
L’antefatto alla base della nascita di IVECO
La data ufficiale dell’inizio della storia di IVECO è fissata al 1° gennaio 1975. Il progetto, tuttavia, era partito molto prima su impulso di colui che sarebbe stato il primo amministratore delegato dell’azienda, l’ingegnere Bruno Beccaria. Prima di allora, infatti, la produzione dei veicoli industriali passava attraverso la Fiat Veicoli Industriali, di cui facevano parte le Officine Meccaniche e la Lancia Veicoli Speciali. A queste, poi, si aggiungevano anche la francese Unic e la tedesca Magirus-Deutz. Un guazzabuglio di marchi, che spesso finiva per sovrapporsi con modelli dalle caratteristiche simili. Da qui, l’idea ambiziosa di raccogliere una produzione imponente sotto un unico nome: IVECO, per l’appunto.
La nascita del marchio IVECO e i primi anni
La presentazione ufficiale del nuovo marchio fu preparata con cura. Non era semplice gestire una gamma che prevedeva oltre duecento modelli di base, più di seicento versioni, che andavano dalle 2,7 tonnellate e arrivavano a superare le 40 tonnellate. Si tratta di alcuni dei veicoli storici che hanno contribuito a far crescere l’azienda nel dopoguerra e per tutto il boom economico.
Per questa ragione, quasi immediatamente iniziò la progettazione di nuovi mezzi capaci di raccogliere l’eredità e il know-how dei precedenti marchi. Il primo veicolo ufficialmente presentato da IVECO, nel 1978, fu il Daily. Si trattava di un veicolo industriale di piccole dimensioni, che doveva garantire grande affidabilità. La prima vera tappa della storia di IVECO fu segnata nel 1980, quando l’azienda introdusse, per la prima volta su un mezzo pesante, un Diesel turbo. Il meglio, però, ancora doveva arrivare.
La rivoluzione nella storia di IVECO: il TurboStar
La vera rivoluzione storia IVECO, però, fu segnata nel 1984, allorquando l’azienda presentò il nuovo mezzo pesante: l’IVECO TurboStar. La presentazione, com’era diventata abitudine per l’azienda torinese che adottava strategie di marketing molto avanzate, fu organizzata in grande stile. Il mezzo, d’altro canto, assicurava prestazioni di rilievo e introduceva caratteristiche mai viste prima di allora sul mercato. Tutto questo contribuì al successo del mezzo, che in breve divenne un best seller, sia sul mercato italiano che su quello internazionale. Non a caso, in sette anni l’azienda riuscì a vendere 50 mila veicoli.
Intanto, però, proseguiva la ricerca dei tecnici IVECO. Infatti, nel 1985, dai laboratori dell’azienda fu sfornato un propulsore. Si trattava del primo motore Diesel a iniezione diretta. Un nuovo traguardo, capace di dare lustro all’azienda.
Le acquisizioni di IVECO nel corso del tempo
Come si è detto, il brand IVECO è sorto dalla fusione di cinque storici marchi. Nel corso del tempo, però, il nuovo marchio è andato acquisendo numerose altre aziende, che hanno rafforzato il ruolo dell’azienda nel settore dei trasporti. Già nel 1986, per esempio, passarono sotto l’egida di IVECO anche l’italiana Astra, specializzata nella produzione di veicoli da cava, e la britannica IVECO Ford Truck. Cinque anni più tardi, nel 1991, fu poi la volta della Seddon Atkinson, di stanza in Gran Bretagna, e della spagnola di IVECO Pegaso. L’anno seguente, anche la IVECO Truck Australia ltd. passò a far parte del Gruppo. Ad oggi, il brand ha impianti produttivi in Europa, Cina, Australia, Argentina, Brasile e Africa.